…tracce…
…lo spazio dei ricordi si sviluppa e crea una ragnatela di tracce dalle quali emerge l’antica traccia delle contadine della nostra regione ,che portavano grandi cesti sulla testa salendo e scendendo ripide scalette e percorrendo improbabili sentieri tra le vigne.
Le gambe forti, come alberi radicati bene , il centro forte e l’asse del corpo attivata dal peso sulla testa, che crea un legame con la terra, lo sguardo si canalizza nel camminare per poi aprirsi in un ampio, ricettivo raggio nella fermata...Tutte queste cose sperimentate nel portare di nuovo un pesante cesto sulla testa e nel camminare su ripidi sentieri tra le vigne. Ma contemporaneamente sente anche il segreto a loro celato.. l’incommensurabile lontananza dal loro mondo,
E come dee del tempo, eterne clessidre, il cesto si riempie di sabbia che lentamente cade lasciando tracce e poi improvvisamente si rovescia, si vuota, il cerchio si rompe, comincia un’altra storia, tracce di tante storie si sovrappongono....universi che si sono susseguiti e di cui lei porta sul corpo le tracce...Fino ad arrivare alla storia finale della donna ed il mare, insieme onirico in cui è forte il rapporto corpo-immagini video, in cui la virtualità della proiezione è a volte messa in discussione dal corpo che vive e si contorce dentro quelle immagini, come se fosse un ospite che riesce a trascinare nel corporeo anche il virtuale, quasi una lotta tra realtà e fantasia, corporeità e immagine bidimensionale: l’ombra, fuggevole ma concreta si sovrappone a volte creando in quell’istante il momento di unione di corpo ed immagine.di sè, l’attimo in cui come un fossile impresso nella pietra, tutto si ferma e tace....
Annalisa Maggiani, danzatrice , danzamovimento terapeuta ( Art Therapy italiana, Apid), psicologa, laureata in filosofia, vive tra l`Italia e Berlino, dal 1989 collabora con la danzatrice e coreografa di danza Butoh Yumiko Yoshioka e danza nella sua compagnia Ten Pen Chii Art Labor ( Shloß Bröllin, Berlino).
Direttrice artistica dell’ass.cult. Gest/azione), ha curato e diretto progetti performance di teatrodanza butoh nei castelli della provincia di La Spezia e Massa Carrara ( Lerici, Portovenere, Festival Lunatica `97,´98, 2000), spettacoli di teatrodanza in strada sul tema del disagio psichico ed il Festival „la danza di confine“ a Lerici
Borsa di studio del Ministero degli Affari Esteri per una ricerca sulle danze di trance dei Gnawa (Essaouira-Marocco).
Mario Morleo unisce nel suo lavoro la videoarte sperimentale e la documentazione: rende vita e visione a questa storia,
e la Lauro Rossi uniscono le immagini, le tracce sonore, il corpo in movimento
si ringrazia
Anna e Angela di Menarola
che con la loro pazienza hanno insegnatoa tenere il „varco“, a portare il peso con un’antica leggerezza e la novantacinquenne cantante berlinese Marga Behrends per la sua collabborazione con la sua voce densa di tracce